Giovani da tutto il mondo a Palermo per creare una rete internazionale. Dal 16 al 19 aprile seminario promosso dal Consiglio generale degli italiani all’estero
L’obiettivo è quello di mobilitare tutte le comunità d’italiani all’estero e rafforzare le reti istituzionali di rappresentanza di base
Si svolgerà a Palermo, dal 16 al 19 aprile, un evento internazionale di tre giorni e mezzo, con un seminario dedicato, che coinvolgerà 115 ragazzi di origine italiana provenienti da tutto il mondo. E’ stato organizzato dal Consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie), per giovani italiani emigrati, anche di seconda e terza generazione, selezionati dai Comitati degli italiani all’estero (Com.It.Es.) e dalle Consulte regionali per l’emigrazione. L’obiettivo è quello di mobilitare tutte le comunità d’italiani all’estero e rafforzare le reti istituzionali di rappresentanza di base. I partecipanti all’iniziativa saranno resi protagonisti del futuro del Paese e attivatori, nei loro territori di provenienza, di coinvolgimento giovanile e informazione a tutta la comunità.
“La scelta di Palermo per ospitare il seminario dei giovani italiani nel mondo voluto dal Consiglio generale degli italiani all’estero – spiega il segretario generale del CGIE, Michele Schiavone - è significativamente simbolica perché vuole dare loro l’opportunità di ripensare lo splendore della nostra civiltà, antica culla del mondo occidentale. Palermo che è sempre stata crocevia di culture, luogo di libere espressioni e pratiche religiose, vuole essere per i nostri giovani il luogo nel quale la generazione Telemaco ritorna per riscoprire la propria eredità e ripartire per valorizzare e far rivivere nelle forme più diverse il genio che è nell’animo degli italiani. Diversi partecipanti al seminario sono figli della crisi, della disoccupazione e dell’individualismo che caratterizza questo inizio di millennio. Altri sono nativi intrisi di culture diverse tra le quali, però, emerge quella d’origine italiana. Il momento storico presente rende il loro bisogno di ereditare e di acquisire la testimonianza dei padri ancora più urgente e necessaria per indicare un orizzonte verso il quale orientarsi per dare un nuovo senso all’italianità presente altrove. Per anni si è parlato di giovani italiani fuori dall'Italia senza far parlare i diretti interessati. Qui a Palermo, venendo da tutto il mondo, ci giochiamo la possibilità di ribaltare la prospettiva con una voce multiforme, autorevole e creativa, che sappia farsi strada e conquistarsi un futuro di collaborazione con il nostro Paese, che farebbe bene al nostro Paese".
Maria Chiara Prodi presidente della VII Commissione del CGIE “Nuove migrazioni e generazioni nuove”, che da ben tre anni lavora al progetto, afferma: “Per anni si è parlato di giovani italiani fuori dall'Italia senza far parlare i diretti interessati. Qui a Palermo, venendo da tutto il mondo, ci giochiamo la possibilità di ribaltare la prospettiva con una voce multiforme, autorevole e creativa, che sappia farsi strada e conquistarsi un futuro di collaborazione con il nostro Paese, che farebbe bene al nostro Paese". Le istituzioni locali, Comune di Palermo, capitale italiana dei giovani nel 2017 e della cultura nel 2018 e Regione Siciliana hanno sposato e sostenuto sin da subito l’iniziativa, contribuendo alla realizzazione della stessa. “La Regione Siciliana – dice l’assessore all’istruzione e formazione, Roberto Lagalla - accoglie volentieri il seminario del Consiglio generale degli italiani all’estero che cade in un momento storico particolarmente significativo. Infatti, il numero dei giovani all’estero continua a crescere e, secondo il più recente report Istat, negli ultimi cinque anni sono stati più di 244 mila i cervelli in fuga, più della metà dei quali possiede un titolo di studio medio-alto. Complici di questo esodo gli effetti della globalizzazione, ma soprattutto la ricerca di più adeguate opportunità lavorative, insieme alla curiosità intellettuale che spinge verso nuove occasioni di crescita professionale. È oggi fondamentale renderli competitivi sul mercato internazionale. Tuttavia, il nostro compito, così come quello del governo nazionale, deve essere orientato a creare le condizioni affinché i giovani siano liberi di scegliere ed anche di rientrare in Sicilia. Ciò significa investire sulla formazione, sulle imprese, sull’istruzione e creare efficaci sinergie in grado di generare virtuosi processi di crescita economica per il nostro Paese e, di conseguenza, maggiori opportunità occupazionali per le giovani generazioni”. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dichiara che “far conoscere la realtà degli italiani nel mondo è, paradossalmente, oggi più necessario che mai. Serve a ricordare, prima di tutto a noi stessi, come la migrazione sia nel dna del nostro popolo e della nostra cultura. Serve a ricordare che milioni di italiani sono stati vittime del pregiudizio e della violenza. Serve soprattutto a ricordare che i migranti sono una risorsa per il paese d'origine e per il paese di accoglienza. Oggi gli italiani nel mondo rappresentano spesso delle eccellenze e sono motivo di vanto per il nostro paese. Anche per questo non posso non ringraziare il CGIE per aver scelto la nostra città per questo importante incontro". Mentre per il sovrintendente del Teatro Massimo, sede inaugurale del seminario, Francesco Giambrone “il Teatro Massimo, simbolo della città, conferma la propria attenzione verso i giovani ospitando la seduta iniziale del seminario del Consiglio generale degli italiani all’estero. Nel 2019 il tema della stagione di opere e balletti del Teatro Massimo è il viaggio, visto come momento cardine per la crescita personale, ed è proprio il percorso difficile del ritorno in patria e del conseguente rapporto tra generazioni all'interno della famiglia che si ritrova anche in Idomeneo di Mozart, l’opera alla quale i giovani partecipanti al Seminario avranno l’opportunità di assistere in anteprima”. Dichiara, invece, Francesco Bertolino, presidente V commissione consiliare del comune di Palermo: “Come delegato del sindaco, nel 2017 fui io stesso a candidare Palermo per ospitare il prestigioso evento che si svolgerà nella nostra città dal 16 al 19 aprile. Oggi, da Presidente della Commissione Cultura e Politiche Giovanili, è per me davvero una grande emozione trovarmi alla vigilia dei quattro giorni del CGIE, il seminario mondiale che vedrà protagonisti 120 giovani di origine italiana, provenienti da tutto il mondo. Palermo si racconterà per la sua straordinaria storia, per i suoi grandi passi avanti fatti in ambito culturale e si proporrà come luogo ospitante, nell’intento di poter essere uno spazio che possa favorire la connessione tra i giovani e le loro differenti esperienze, proprio a partire dalla memoria della nostra storia. La scelta dei luoghi del seminario, strategicamente operata grazie ad una sinergia tra le tante istituzioni cittadine e regionali, consentirà ai partecipanti di conoscere la nostra città e le sue straordinarie bellezze. Sono certo che Palermo, città delle Culture, sarà il luogo ideale per attivare la nascita della prima rete di giovani italiani nel mondo”.
Saranno diversi i giovani delegati che potranno testimoniare il loro vissuto. Tra questi Salvo Buttitta, classe 1984 di origini bagherese, che si è trasferito in Svizzera, a Basilea. “Sono partito dalla Sicilia alla volta della Svizzera disposto a fare qualsiasi lavoro – racconta - e proprio in Svizzera ho incontrato una forte presenza della comunità italiana che mi ha stimolato a crescere, quindi ho iniziato un percorso di studi in Business Administration - ho preso una laurea, ho imparato il tedesco - ed oggi sono Dirigente di una società di servizi a Basilea e da poco ho aperto una mia società di consulenza.”
I lavori cominceranno il 16 aprile alle 13.45 con i saluti delle istituzioni alla presenza di Francesco Bertolino, Presidente della Commissione Cultura - Comune di Palermo, Francesco Giambrone, Sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo, Leoluca Orlando, sindaco di Palermo. Si proseguirà con l’apertura dei lavori dal tema: “Benvenuti, perché siamo qui, cosa faremo in questi giorni” alla presenza di Michele Schiavone, Segretario generale del CGIE, Riccardo Merlo, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Maria Vignali, Direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie, Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Maria Chiara Prodi, Presidente della Commissione VII del CGIE.
I lavori comprendono una due giorni di tecniche innovative partecipative, per fare emergere speranze e progetti; un giorno di formazione per approfondire con esperti vari temi (reti di ricercatori italiani nel mondo, lavoro e mobilità, patrimonio artistico, nuove esperienze e opportunità legate alle famiglie expat, soft power, rappresentanza degli italiani all’estero) ed infine una mattina per dialogare con le istituzioni e darsi degli obiettivi di lavoro e di impegno per l’anno a venire.