Studio di fisica coordinato da ricercatore Unipa pubblicato su Nature Scientific Reports
È stato pubblicato in un recente numero di Nature Scient
Il sistema consiste di una semplice architettura ambientale per un qubit (quantum bit), la memoria quantistica elementare, fatta di due cavità accoppiate ed in grado non solo di attivare un controllo “a richiesta” delle caratteristiche dinamiche del qubit incorporato in una delle cavità, ma anche di mantenere in modo efficiente la coerenza del qubit sotto opportune condizioni di accoppiamento tra le cavità. Attraverso una generalizzazione diretta, grazie alla scalabilità dell'architettura proposta, i fisici poi dimostrano che quando due qubi indipendenti sono localmente soggetti a un tale ambiente ingegnerizzato, il loro entanglement può essere schermato in modo robusto dal decadimento.
“La condizione di qubit non interagenti - dice Lo Franco - è auspicabile al fine di operare individualmente su ciascuno di loro per l’implementazione di protocolli di informazione e di calcolo quantistico”. Lo schema si presta ad essere realizzato con le attuali tecnologie nel contesto consolidato della cosiddetta elettrodinamica quantistica circuitale (cavity quantum electrodynamics, o cQED), che utilizza sistemi quantistici a due livelli (qubit) superconduttivi basati su giunzioni Josephson inseriti in appositi circuiti con cavità a guide d’onde coplanari.
I risultati dello studio forniscono nuove informazioni per quanto riguarda il controllo della dinamica dei sistemi quantistici aperti e aprono la strada ad ulteriori sviluppi sperimentali verso la realizzazione di dispositivi in grado di preservare le risorse quantistica. Maggiori informazioni su http://www.nature.com/articles