“Bridge Palermo Jerusalem”, le opere dell’artista israeliano Avner Sher, dal 14 giugno al 31 agosto allo Steri
Avner Sher ha scelto il sughero come materiale principale delle sue opere. La corteccia viene staccata dal tronco una volta ogni nove anni. Tra le crepe, le ferite della corteccia esterna della quercia di Cork, si legge la rinascita. La personale “Bridge Palermo Jerusalem” di Avner Sher, che scaturisce da un’originale ricerca su riproduzioni di carte antiche di Palermo, si inaugurerà giovedì 14 giugno alle 18,30 nella Sala delle Verifiche del complesso monumentale dello Steri, a Palermo, dove resterà fino al 31 agosto. Costruita da Ermanno Tedeschi - curatore internazionale con alle spalle tanti anni dedicati alla valorizzazione delle eccellenze culturali ebraiche ed israeliane - e Flavia Alaimo, storica dell’arte già impegnata in eventi esposItivi sul tema dell’esodo, la mostra è organizzata da Acribia in accordo con l’Università di Palermo.Per questa mostra il cui percorso si snoderà tra Sala delle Verifiche e il primo cortile dello Steri, Avner Sher sta ideando un progetto site-specific. Sher ha lavorato su riproduzioni di carte antiche di Palermo su cui rintracciare i segni della Storia, fondendoli con i nuovi contorni della modernità. Il risultato è una mappa illusoria su sughero per un racconto immaginario, colmo di desideri e di rabbia, del capoluogo siciliano.
Nel cortile, saranno invece sistemati quattro obelischi, due rossi e due neri, come colonne a testimonianza dell’attuale sovrapposizione culturale di Palermo. Il suolo e il pavimento sono punteggiati da piccoli pezzi di legno colorati di nero in cui appaiono richieste di aiuto scritte in lingue africane.