Per la Sicilia un piano strategico che attivi un futuro migliore
“L’ultimo piano strategico della Regione Siciliana risale al 1994, ben 23 anni fa. In realtà non si chiamava nemmeno piano strategico, ma piano di sviluppo regionale. Però possiamo dire che è l’ultimo documento con dignità di piano strategico”. Ne è convinto Maurizio Carta, docente di Urbanistica all’Università degli Studi di Palermo, che proprio da un nuovo piano di sviluppo strategico farebbe ripartire la macchina amministrativa regionale.
Perché risulta oggi fondamentale un piano strategico? “Perché si tratta di un piano che abbia una visione di lungo periodo, ma che stabilisca anche cosa fare ogni giorno affinché si arrivi all’obiettivo nel lungo periodo. E ovviamente individua una strategia per raggiungere la meta che l’amministrazione si era fissata. Il tutto con tempi precisi e coinvolgendo tutti gli attori necessari”. A partecipare alla redazione del piano strategico sono “tutti gli attori che saranno coinvolti nel processo, dagli Enti locali all’Università, fino alle imprese, le organizzazioni sindacali, il mondo produttivo, i cittadini”. “Io non dico che in questi anni non sia stato fatto niente di buono – sottolinea ancora l’urbanista -, sarebbe un errore affermarlo. Ma tutto quello che è stato fatto in questi anni, è stato fatto con una visione settoriale. Dalla valorizzazione dei Beni Culturali, senza chiederci però come raggiungerli, al piano di sviluppo rurale che non si preoccupa dello sviluppo industriale, del confezionamento, dei trasporti, dell’export. Che non guarda alla viabilità o ai porti che vanno potenziati”. [Leggi tutto]