Convenzione tra l'Ateneo palermitano e il Consorzio universitario di Caltanissetta

È stata firmata una convenzione tra il rettore dell’Ateneo palermitano, Fabrizio Micari e il presidente del Consorzio universitario di Caltanissetta, Giovanni Arnone, per lo sviluppo del Polo universitario territoriale e la compartecipazione ai costi del decentramento.
Con questo accordo l’Università si impegna a promuovere le attività di didattica e di ricerca, quelle di supporto culturale e scientifico allo sviluppo locale, e ad incentivare la “caratterizzazione identitaria” del Polo territoriale universitario di Caltanissetta, anche attraverso il potenziamento delle filiere formative, in particolare delle lauree magistrali e dei corsi post-lauream, con l'obiettivo di intercettare la domanda di formazione e ricerca proveniente dal mondo del lavoro locale.
Il Consorzio universitario di Caltanissetta, invece, si impegna a trasferire all’Università di Palermo la somma annualmente riconosciuta dalla Regione all’Ateneo e a contribuire, incentivare, sviluppare e sostenere l’attività di ricerca attraverso i laboratori, a finanziare o cofinanziare gli acquisti di attrezzature didattiche e tecnico-scientifiche, l’organizzazione di convegni e seminari e ad affiancare il personale dell’Ateneo con il proprio per la gestione di alcuni servizi. Inoltre, il Consorzio si impegna, in ragione delle disponibilità di bilancio, a finanziare assegni di ricerca e/o posti di ricercatori a tempo determinato.
“La firma di oggi rappresenta il segno di una rinnovata presenza sui Poli decentrati, che costituisce uno dei tratti fondamentali dell’azione di questo governo accademico – ha commentato il rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari –. Sono infatti convinto che l’Università abbia il dovere di esercitare la sua funzione di motore culturale, sociale ed economico sul territorio. Intendiamo fortemente impegnarci per Caltanissetta – ha continuato – concorrendo ancora maggiormente al suo sviluppo, con l’obiettivo di dare una formazione di altissimo livello ai nostri giovani e di prepararli adeguatamente al mondo del lavoro con particolare attenzione alle eccellenze e ai bisogni di quelle zone”.