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Lavori di restauro del soffitto ligneo della sala Magna dello Steri

soffitto sala magna steriSono iniziati i lavori di "Restauro del soffitto ligneo a copertura della sala magna dello Steri", realizzato a partire dal 1377 per volere di Manfredi III Chiaromonte e completato il 1 luglio 1380.
Ad eseguire i lavori l’impresa “Ares Srl” di Martina Franca che si è aggiudicato l’appalto per un importo netto contrattuale di 1.832.234,21 euro a ribasso. L’importo complessivo dei lavori ammonta a 2.393.000 euro di cui 1.925.754,00 euro a base d’asta e 95.621,20 euro per onori di sicurezza non soggetti a ribasso, la cui spesa grava su fondi CIPE e su Fondi del Bilancio Universitario. I lavori di restauro avranno una durata di 575 giorni.
Lo straordinario soffitto, di eccezionale valore storico-artistico, è costituito da un complesso sistema avente dimensioni di 27,80 x 8,50, costituito da n. 24 travi a sezione rettangolare sostenute da mensole, intervallate da lacunari rettangolari ripartiti in 5 porzioni; una larga fascia longitudinale divide le travi in due parti.
Dal punto di vista iconografico vi sono narrate le storie dell’Antico Testamento, la leggenda troiana e altre della mitologia classica, novelle romanzesche, storie d’amore legate ai cicli di re Artù e Carlo Magno, i profeti, i patriarchi, le virtù, tutto rappresentato secondo le versioni più diffuse nel medioevo. Iscrizioni, stemmi, temi vegetali, temi geometrici, mostri sono distribuiti principalmente sulle cornici piatte che racchiudono i cassoncini, e ovunque rimanessero vuoti nella decorazione; le drôleries richiamano le pitture catalane e sono figure fantastiche metà umane e metà animali.
“Gli attacchi di agenti xilofagi, e in particolare quelli dovuti alle termiti – spiega il Direttore dei lavori arch. Costanza Conti – hanno interessato diffusamente i pannelli lignei dipinti e le strutture di supporto costituenti l’orditura del soffitto, determinando una notevole riduzione della resistenza meccanica degli elementi in legno. Le pellicole pittoriche risultano diffusamente interessate da distacchi e deformazioni che in più punti coinvolgono anche lo strato preparatorio di base. Il deterioramento delle pellicole pittoriche e degli elementi lignei di supporto è stato aggravato dalla costruzione del solaio in ferro realizzato negli anni ’70 che ha creato condizioni ambientali e micro-ambientali favorevoli all’insediamento e allo sviluppo di agenti biotici di degrado”.
“Le tecniche e i materiali da impiegare per il restauro – aggiunge il Responsabile Unico del Procedimento all’ing. Antonio Sorce – sono stati individuati in seguito ad un approfondito studio tecnico-scientifico dello stato di fatto comprendente l’individuazione e la caratterizzazione dei materiali impiegati per la costruzione del soffitto e per la realizzazione delle pitture, l’individuazione di cause e meccanismi di degrado, nonché di prodotti e tecnologie impiegate nei precedenti interventi”.

 

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