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“Pronta una piattaforma di telemedicina che permette alle unità operative di oncologia della Sicilia una serie di nuove soluzioni con cui il paziente può usufruire di una televisita o di un teleconsulto con notevoli vantaggi per il singolo e per gli specialisti”. A spiegarlo la professoressa Giuseppina Campisi, ordinario “Medicina orale” presso l’Università di Palermo su Dental Tribune la quale aggiunge che “È un modello tecnologico nato in Sicilia e replicabile altrove”.
Web e medicina. Internet e Medicina spesso non vanno d’accordo. Il paziente infatti è diventato un navigatore web e cerca su internet informazioni mediche sulla base della sua presunta malattia. Questo crea un’alterazione del rapporto medico-paziente, in quanto il secondo si ritiene pronto ad una relazione “alla pari” (in gergo “orizzontale”) con lo specialista. Tuttavia, pur essendo informato, non è formato. È necessario limitare i rischi del paziente digitale, che ha l’informazione ma non la conoscenza. Ma allo stesso tempo il web ha enormi potenzialità e anche i professionisti del settore sanitario ne possono beneficiare. Anzitutto, devono cercare le fonti più referenziate (Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, società scientifiche italiane e straniere) per guidare il paziente, che altrimenti si perde nella savana di internet. «Noi medici dunque abbiamo il dovere di informarci e di studiare per guidare il cittadino nel mondo del web» afferma la professoressa Giuseppina Campisi ordinario di patologia speciale odontostomatologica e Responsabile dell’ambulatorio di medicina orale del Policlinico Universitario di Palermo. «Un’altra grande opportunità che abbiamo a disposizione è l’insieme di tutti i dati del paziente, di tipo clinico, radiologico, ematochimico: anche così il paziente diventa digitale. Fissando delle regole di comportamento e di organizzazione, può diventare un grande vantaggio gestionale».
Tra le principali novità, c’è quindi la cartella dematerializzata, di cui tutte le strutture sanitarie si devono necessariamente dotare. «Il paziente non deve più portare con sé per esempio gli esami radiologici o gli esami ematochimici, una volta registrati i suoi dati e le sue immagini cliniche, sempre salvaguardando naturalmente la sua privacy, si gestirà meglio la sua malattia in collaborazione con tutte le figure mediche competenti» spiega la professoressa Campisi. Un altro esempio di digitale al servizio del paziente è l’App “Prontoral”, che gratuitamente offre in geolocalizzazione il centro del servizio sanitario più vicino dove eseguire una visita per la diagnosi precoce del cancro orale e la modalità di prenotazione. Quindi più prevenzione e buona salute orale per il cittadino.
Sicilia: una piattaforma per la telemedicina. La telemedicina velocizza notevolmente la diagnosi attraverso immediati rapporti tra diversi operatori sanitari. Il paziente ottiene molteplici benefici, poiché con un clic può consultare da una banca dati un medico specialista di qualsiasi disciplina e di ogni area geografica. A differenza di altri campi, l’odontostomatologia è al suo primo esperimento italiano in Sicilia. Questo modello siciliano propone una forma di telemedicina applicata all’oncologia e in particolare al cancro orale, che in Italia colpisce circa 4 persone ogni 100mila abitanti, e alle lesioni orali di pazienti ammalati di altre neoplasie (es. cancro alla mammella, alla prostata, al polmone). «Con questo Piano Sanitario Nazionale siamo i primi ad aver sviluppato una piattaforma di telemedicina che permette alle unità operative di oncologia della Sicilia una serie di nuove soluzioni al servizio di strutture dove non sono previste unità di personale dedicate alla medicina orale» spiega la professoressa Giuseppina Campisi. «Grazie a questa piattaforma (sviluppata con fondi del Piano Sanitario Nazionale per l’Assessorato Regionale alla Salute), il paziente potrà fruire di una “televisita in diretta” con lo specialista negli slot orari concordati; altrimenti, questi stessi specialisti possono fornire un “teleconsulto in differita”, una visita digitale mediante le foto cliniche, scatti e video del paziente, oltre ad eventuali altri referti o imaging».
Il paziente guadagna così in termini di tempo con una logistica di gran lunga semplificata e velocizzata, mentre gli ambulatori non si affollano; si risparmia tutto il tempo del ritardo diagnostico, con la struttura che prenota direttamente uno slot e il paziente che non ha più necessità di recarsi nelle strutture ospedaliere per la visita. «Altro risultato importante della piattaforma è l’alleanza terapeutica, in quanto conduce all’interdisciplinarietà» aggiunge la professoressa Campisi. «Il sapere integrato e il lavoro in team, specie in oncologia, riescono a raggiungere la migliore diagnosi e il migliore trattamento, senza pensare alla qualità di vita migliore del paziente e del caregiver». La piattaforma è già attiva in Sicilia occidentale e stanno partendo le convenzioni anche per la parte orientale. Tra le forme tumorali messe sotto osservazione, particolare attenzione è riservata al carcinoma squamocellulare nei pazienti giovani, legato all’abuso di alcolici e di fumo di sigaretta in entrambi i sessi, e, nel caso dell’HPV (per il cancro orofaringeo e tonsillare), legato a pratiche sessuali a rischio, come elevato numero di partner e inizio precoce di rapporti sessuali completi; alta l’attenzione anche per lesioni orali associate ai farmaci antineoplastici. La piattaforma siciliana rappresenta un esperimento inedito per l’Italia e per questo un modello esportabile anche in altre regioni: esempio di un Meridione produttivo e propositivo.