Immatricolazioni, Unipa punta a 45 mila iscrizioni
Non siamo ai livelli di Harvard o Stanford, considerate le migliori università al mondo, ma sedici atenei italiani fanno parte delle migliori 500 università del mondo. A certificarlo è stata la prestigiosa classifica internazionale Arwu della Jaotong university di Shanghai, che dal 2003 censisce più di 1300 atenei su 17 mila in tutto il mondo e pubblica i risultati delle migliori 500, valutando una vasta gamma di indicatori i cui risultati sono incrociati tra loro e legati ai servizi offerti agli studenti, alla qualità generale della preparazione sottoposta ai ragazzi, alla qualità delle ore trascorse in aula, all'impatto che i docenti hanno durante le ore di lezione fino ad arrivare al numero delle pubblicazioni scientifiche diffuse e allo staff accademico. I parametri indicano i premi internazionali di ex studenti (10%) o di ricercatori della singola Università (20%), le citazioni di pubblicazioni scientifiche in Thomson-Reuters (20%), le pubblicazioni «Nature & science» (20%), le pubblicazioni tecnologico- sociali (20%) dando un ulteriore parametro di produttività pro-capite (10%).
Ma in questa classifica come stanno le università italiane? Non benissimo a dire il vero, difficile riuscire a tenere il passo di Gran Bretagna e Stati Uniti, il cui pregio supera i confini nazionali e le prime tredici università al mondo provengono proprio dagli States. Nonostante ciò, le italiane cercano di difendersi variando l'offerta, anche se perdono colpi rispetto all’anno scorso, quando erano 19 le strutture che riuscivano a classificarsi nella top 500. La classifica di Shanghai, mette al primo posto tra gli atenei del Belpaese la Sapienza di Roma, poi Padova e certifica la forte ascesa del Politecnico di Milano. Parma, Perugia e Salerno escono dalla classifica delle prime 500, mentre le altre sedici università risalgono qualche posizione. Palermo insomma tra le grandi del mondo (nella fascia 300-400) e che l'università del capoluogo stia cercando di risalire la classifica nel gradimento degli studenti lo conferma anche la recente classifica del Censis che ha premiato il campus di viale delle Scienze al sesto posto tra i mega atenei italiani.
Nuovi corsi di laurea in linea con il mercato del lavoro, tasse universitarie più basse per venire incontro alle famiglie a basso reddito, immatricolazioni online per evitare le code agli sportelli e servizi orientati agli studenti. Sono gli ingredienti della nuova rivoluzione digitale. E per quest'anno l'ateneo palermitano punta a raggiungere 45 mila iscritti.