Alta formazione dei giovani, la Regione stanzia nove milioni di euro

Per i dottorati di ricerca si tratta di un finanziamento aggiuntivo e non sostitutivo delle borse già stanziate dalle università per l’anno accademico 2019/2020. A godere di questa ulteriore disponibilità saranno i laureati siciliani, di età non superiore ai 35 anni, utilmente classificati nelle graduatorie di ammissione ai corsi di dottorato di ricerca. A parità di punteggio nelle prove di selezione, la borsa di studio sarà assegnata al candidato con il reddito Isee più basso. I vincitori delle borse regionali di dottorato avranno l’obbligo di svolgere un periodo di ricerca all’estero, da tre a sei mesi, in coerenza con la tipologia scientifica del dottorato.
La dotazione finanziaria complessiva verrà ripartita agli atenei richiedenti sulla base della classe dimensionale di appartenenza, per garantire un’equa distribuzione delle risorse sul territorio. Il valore massimo di ogni borsa aggiuntiva, di durata triennale, varierà, per lo stesso periodo, da 58 mila euro a 61 mila euro.
Nello specifico, ogni ateneo otterrà un numero di borse proporzionale al numero di iscritti. Rimangono escluse dal finanziamento le università telematiche.
“Con le borse di studio aggiuntive - spiega l’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla - intendiamo facilitare l’accesso dei laureati ai percorsi di dottorato e, di conseguenza, agevolare lo sviluppo di un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione. Particolare attenzione è poi rivolta all’alta formazione in ambito sanitario, perché per investire sull’eccellenza e sulla qualità dei servizi è necessario puntare sul ricambio generazionale. È infatti confermato il finanziamento di quarantasei contratti aggiuntivi di formazione medica specialistica, in linea con i fabbisogni del sistema sanitario regionale”.