Presentato il progetto Pass accademico delle qualifiche dei rifugiati
Si tratta di uno strumento che, attraverso lo sviluppo di una procedura innovativa di riconoscimento, permette di valutare le qualifiche e di ricostruire il percorso di studio dei titolari di protezione internazionale, anche quando la documentazione è frammentaria o manca del tuttoUn'altra iniziativa dell'Università di Palermo che evidenzia lo spirito di accoglienza e la vocazione internazionale dell'Ateneo. Si tratta del progetto “Pass accademico delle qualifiche dei rifugiati - European qualifications passport for refugees”, uno strumento che attraverso lo sviluppo di una procedura innovativa di riconoscimento, permette di valutare le qualifiche e di ricostruire il percorso di studio dei titolari di protezione internazionale, anche quando la documentazione è frammentaria o manca del tutto.
Il Pass accademico delle qualifiche dei rifugiati, presentato al Dipartimento di Giurisprudenza, è un background paper, cioè uno strumento che, tramite la compilazione di un questionario e l’intervista dei candidati da parte di una coppia di valutatori di titoli, ricostruisce il loro percorso di studio.
La sua sperimentazione è stata avviata nell’ambito del Coordinamento Nazionale sulla Valutazione delle Qualifiche dei Rifugiati (CNVQR) promosso dal Cimea (Centro informazioni per la mobilità e le equivalenza accademiche).
“Si tratta di un progetto internazionale di fondamentale importanza – ha commentato il Rettore, Fabrizio Micari - che rappresenta un ulteriore tassello nella realizzazione concreta non solo della vocazione internazionale del nostro Ateneo, ma anche della nostra tradizionale capacità di accoglienza inclusiva. Da sempre UniPa supporta gli studenti stranieri mettendo a disposizione una rete di servizi a livelli diversificati – ha continuato il Rettore – Dare sostanza e credibilità al percorso accademico dei giovani richiedenti asilo significa credere fortemente nell’accoglienza e nel diritto allo studio per tutti. La diffusione della cultura e la formazione sono il più grande veicolo di integrazione. Se qualcuno chiude i porti – ha concluso - noi manteniamo accogliente ed inclusiva l’Università”.
Grazie alla positiva esperienza con il Pass accademico per le qualifiche dei rifugiati, il Cimea, nell'anno accademico 2016-2017 è stato selezionato dal Consiglio d’Europa per la fase pilota del progetto European Qualifications Passport for Refugees (EQPR), insieme ad altri tre centri della rete Enic-Naric, Doatap (Grecia), Nokut (Norvegia) e Uk Naric (Regno Unito).
L'obiettivo del progetto è la valutazione dei titoli dei rifugiati in casi di parziale o assente documentazione e, nel caso di esito positivo della procedura, il rilascio dello European Qualifications Passport for Refugees, strumento che riassume i dati relativi alle qualifiche ottenute dai candidati. Al progetto attualmente aderiscono Armenia, Canada, Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Norvegia, Regno Unito.
In Italia la prima sessione di valutazione dei titoli dei rifugiati è avvenuta a luglio 2018 negli Atenei di Cagliari e Sassari mentre la seconda, a novembre dello scorso anno, nelle Università di Torino e Milano. La terza sessione si terrà a luglio 2019 nelle Università di Palermo e Catania.